Lo spungone è la parola del dialetto romagnolo che indica la pietra di origine marina sulla quale sorge Bertinoro. In età preistorica, infatti, una parte significativa delle prime colline di questa parte della Romagna erano fondali marini, barriere coralline e scogliere. Il lungo lavoro delle acque, con il loro progressivo ritirarsi, ha creato lo spungone, che attraversa una lunga fascia collinare che collega geologicamente Bertinoro a Meldola, Predappio e Castrocaro Terme.
Di facile reperibilità, lo spungone dal Medioevo fino all’inizio del Novecento è stato un materiale da costruzione molto apprezzato per la sua duttilità e la sua leggerezza. La sua bellezza è data dalle evidenti stratificazioni lasciate dal lungo lavoro dei mari. Non a caso, è la pietra con cui sono stati realizzati i palazzi e le costruzioni più importanti del centro storico di Bertinoro: Palazzo Ordelaffi, oggi sede del Municipio, la Rocca, dove sono presenti il Centro Residenziale Universitario di Bertinoro e il Museo Interreligioso, le mura difensive e le porte di accesso la borgo.
Di tutto questo ne sono un esempio molto significativo la Porta del Soccorso, il lungo tratto di mura, ancora visibili, che costeggiano il sentiero denominato Monte dei preti e la Porta dei Tre Santi. Le cortine difensive che ancora qui si mostrano sono quasi interamente edificate utilizzando lo spungone: particolarmente suggestiva è l’antica neviera o conserva che si incunea nel tratto di mura che costeggiano l’Ex-Seminario Vescovile di Bertinoro.