Teatro Novelli, PIazza Novelli, ore 15.30
Modalità di partecipazione:
E' necessaria la prenotazione via mail a turismo@comune.bertinoro.fc.it da lunedì allle ore 12:00 del venerdì. La prenotazione è da ritenersi valida solo a seguito di conferma ed è possibile prenotare solo per la domenica corrente. L'ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Chiude la rassegna, in collaborazione con il Museo Interreligioso di Bertinoro, l'autore Mimmo Muolo che presenta il suo libro Ribellarsi alla notte - Una storia di Natale"(Ed. Paoline).
Poco dopo Natale, dal presepe allestito in una piazza romana qualcuno sottrae la statuetta di Gesù Bambino. Il commissario Mariotti, già alle prese con una fastidiosa serie di furti negli appartamenti, è costretto a intervenire. Ma per ripicca affida le indagini al più iellato dei suoi agenti, Rocco Gargiulo. L’elenco dei sospettati è lungo. Nel quartiere, infatti, sono in molti a non avere in simpatia il presepe e il suo ideatore, don Eugenio. Ma qualcuno pensa invece a un collegamento con i furti. Gargiulo troverà un insperato aiutante in Antonio, un bambino di dodici anni che vive con il fratello. E dovrà calarsi nelle storie dei diversi personaggi, tutti legati tra loro da un invisibile filo.
Dopo il successo di “Per un’altra strada”, il giornalista Mimmo Muolo torna con un nuovo romanzo, addentrandosi questa volta nel genere giallo, ma lanciando anche stavolta un messaggio di grande valore spirituale.
Scrive infatti l’autore nella nota conclusiva al romanzo: «In sostanza: che cosa può succedere nella vita di ognuno di noi quando il Dio fatto uomo scompare dall’orizzonte? Una domanda di grande attualità in un cambiamento d’epoca come il nostro, contrassegnato sia da sacche di indifferentismo religioso, sia da una sete di spiritualità che si esprime talvolta in forme nuove e persino stravaganti».
Come nel precedente romanzo, anche in Ribellarsi alla notte, l’Autore lancia dunque al lettore un messaggio importante, in piena sintonia con quanto papa Francesco ha scritto nella recente Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione: «Quella letteraria è una parola che mette in moto il linguaggio, lo libera e lo purifica: lo apre, infine, alle proprie ulteriori possibilità espressive ed esplorative, lo rende ospitale per la Parola che prende casa nella parola umana, non quando essa si auto comprende come sapere già pieno, definitivo e compiuto, ma quando essa si fa vigilia di ascolto e attesa di Colui che viene per fare nuove tutte le cose».